Un nuovo studio condotto analizzando i movimenti oculari di alcune scimmie sembra dimostrare la presenza nel cervello di una sorta di “clessidra” che permette di percepire internamente lo scorrere del tempo con una notevole precisione. Questo orologio mentale sarebbe responsabilità di una regione cerebrale detta area intraparietale laterale
C'è una piccola popolazione di neuroni il cui compito è misurare il tempo: la loro attività diminuisce e aumenta progressivamente, come il livello dei granelli di sabbia all'interno di una clessidra. È quanto hanno scoperto i ricercatori del Center for Magnetic Resonance Research (CMRR) dell'Università del Minnesota, risolvendo un enigma delle neuroscienze che durava da molti anni.
Fare riferimento a un “orologio interno” è un'esperienza che tutti fanno quotidianamente. Per esempio, si può decidere di uscire dell'ufficio quando l'orologio segna le 18, oppure perché, senza che vi siano segnali esterni percepiti, si è deciso che “si è fatto tardi”. Allo stesso modo, si riesce più o meno a indovinare quando è arrivato il momento che scatti il verde mentre siamo fermi al semaforo.
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