La Terra prima o poi verrà a contatto con una roccia proveniente dall’universo. È già successo nel corso dei suoi 4,5 miliardi di anni di vita, e alcuni eventi di questo tipo sono stati catastrofici.
Distruggere un asteroide con un ordigno nucleare. Sembra la trama di un film di fantascienza, stile Armageddon, ma a volte la realtà supera la fantasia. L’idea di eliminare le minacce provenienti dallo spazio con l’atomo è al vaglio di un team di scienziati, che stanno mettendo a punto una navicella senza pilota, chiamata Haiv (Hypervelocity Asteroid Intercept Vehicle).
Se per caso un asteroide dovesse minacciare la nostra incolumità, Haiv, secondo gli scienziati, dovrebbe interagire con esso due volte in rapida successione, la prima volta per piazzare la bomba nuclerare nelle profondità dell’asteroide, e la seconda per avviarla. Gli ingegneri della Nasa infatti hanno ritenuto poco verosimile quanto rappresentato dal film Armageddon, trovando ben 168 difetti tecnici. Ma il sacrificio di Bruce Willis almeno è valso a qualcosa. Gli scienziati infatti hanno capito che una bomba atomica sarà molto più efficace se esplode all’interno di un asteroide piuttosto che sulla sua superficie, come invece accade nel film. E, dicono gli scienziati, se si riuscisse a piazzare l’ordigno ad una profondità di 3 metri, il potere distruttivo della bomba sarebbe circa 20 volte maggiore.
Bong Wie, della Iowa State University, che sta coordinando i lavori
ha spiegato le proprie intenzioni lo scorso mercoledì in occasione del
meeting 2012 Nasa Innovative Advanced Concepts (NIAC) in Virginia.
“Con il nostro concept, abbiamo una soluzione attuabile,
conveniente, economicamente sostenibile e tecnicamente fattibile”
ha detto Wie.Il problema, secondo gli scienziati è quando, non se. A loro dire, la Terra prima o poi verrà a contatto con una roccia proveniente dall’universo. È già successo nel corso dei suoi 4,5 miliardi di anni di vita, e alcuni eventi di questo tipo sono stati catastrofici. Ad esempio, un sassolino dal diametro di 10 chilometri colpì il pianeta 65 milioni anni fa, probabilmente causando l’estinzione dei dinosauri secondo una delle ipotesi più accreditate. La Terra, dunque, potrebbe essere destinata ad essere nuovamente colpita. Non è detto però che l’impatto con un asteroide debba per forza provocare l’estinzione degli esseri umani, ma sicuramente danneggerebbe il pianeta. Per questo gli esperti pensano ad un piano per affrontare il pericolo, se dovesse presentarsi.
Tale piano dovrebbe includere le strategie di deflessione, ossia la possibilità di spingere fuori rotta un asteroide che punta dritto verso di noi. Ciò potrebbe essere possibile ma solo se l’arrivo della roccia potesse essere previsto con qualche decennio di anticipo. Allora, le soluzioni potrebbero essere diverse, come quella recente secondo cui basterebbe dipingere l’asteroide di bianco e lasciare che la luce solare possa deviare la sua traiettoria. Ma se la minaccia di un eventuale impatto arrivasse senza preavviso, qualche settimana prima del funesto evento? In questo caso, la soluzione fornita dagli esperti sarebbe il nucleare.
Il progetto HAIV è ancora alle sue fasi iniziali, ma Wie e i colleghi sembrano motivati e ambiziosi. Ha detto Wie:
“Il nostro obiettivo finale è quello di essere in grado di
sviluppare una missione di prova da circa 500 milioni di dollari entro 10
anni.”
Ma con quali rischi?
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SILENT
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