Siamo arrivati ormai ad Ottobre e ognuno di noi si sta chiedendo cosa succederà nei giorni, nelle settimane e nei mesi a venire, ma anche come e, soprattutto, quando.
Tutti sentiamo dei grandi cambiamenti sono a portata di mano, ma più ci avviciniamo alla data fatidica più veniamo assaliti, inesorabilmente, dai dubbi.
Una delle sfide più grandi che dobbiamo affrontare è quella di convincere gli scettici, o i pessimisti per natura, quelli che pensano che tutto andrà sempre nello stesso modo, che siamo dei pazzi a pensare il contrario e che è inutile resistere; quelli che non vedono al di la del proprio naso, che accettano le astruse favolette che gli vengono propinate alla televisione come verità colata e guardano chiunque abbia un idea differente come se fosse fuori di testa o, addirittura, un sovversivo; quelli che non hanno il minimo interesse negli insegnamenti di qualche filosofo antico come delle ultime scoperte della scienza perché per loro non esiste altro che la vita di tutti i giorni con i suoi problemi, le sue angosce e i suoi rari momenti di gioia, credono di conoscere ogni cosa e tutto quello che è estraneo alla loro visione viene ignorato o rifiutato.
Mi dispiace dirlo ma sono queste persone il male più grande per l’epoca di cambiamenti nella quale ci troviamo. Perché l’unico cambiamento è il cambiamento di coscienza e finché non cambia il loro modo di pensare niente può veramente cambiare. Quello che voglio dire è che il cambiamento deve avvenire, prima di tutto, dentro di noi e per noi intendo l’intera umanità. Non esistono rivoluzioni se prima non abbiamo rivoluzionato il nostro modo di pensare e di affrontare l’esistenza. Potrebbero anche avvenire questi fatidici arresti di massa o la divulgazione sull’esistenza degli UFO e tutto questo creerebbe un clamore enorme all’inizio, ci potrebbe essere poi la cancellazione del debito e quello creerebbe, indubbiamente, un grande benessere ma poi? Quanto durerebbe? Credete davvero che basti tutto questo? Non è poco, lo ammetto, ma sono sicuro che non sarebbero questi cambiamenti a farci sentire veramente felici se prima non riusciamo a guardare dentro di noi per scoprire chi siamo veramente, se prima non riusciamo a capire che siamo tutti parte di un UNO e la felicità di uno è la felicità di tutti, così come il dolore di uno è il dolore di tutti; che la ricchezza acquisita alle spalle di qualcun’altro non è vera ricchezza e che l’unico progresso è il progresso dell’intera umanità.
Tranquilli, adesso si passa alle belle notizie.
Mi hanno sempre colpito gli studi di Rupert Sheldrake sin da quando ne ho sentito parlare per la prima volta e credo che quello che ha scoperto possa applicarsi benissimo alla nostra epoca.
Cercherò di riassumere brevemente.
Rupert Sheldrake è un noto studioso inglese (nato nel 1942) che si laureato in biologia a Cambridge e in filosofia ad Harvard. Dopo gli studi si è trasferito in qualche sperduta isola in mezzo al pacifico per studiare il comportamento di alcuni primati (scimmie) e quello che ha scoperto in questo periodo di studi è sorprendente: ha notato che quando una scimmia imparava qualcosa, quel qualcosa si trasferiva in breve tempo a tutti i suoi simili. In particolare ha notato che, dopo che una scimmia aveva imparato a sbucciare una banana prima di mangiarla, questa era riuscita a trasmettere quest’abitudine a tutte le altre. Questo può apparire normale, perché naturalmente una scimmia può avere copiato il comportamento dell’altra, ma la cosa sorprendente è stato scoprire che, in altre isole, lontano da quella dove sono iniziati gli esperimenti tutte le scimmie della stessa razza avevano acquisito, nello stesso tempo, la stessa abitudine di sbucciare le banane. In seguito Sheldrake ha fatto altri esperimenti simili e sempre il risultato è stato che, dopo che un certo numero di animali imparava un dato comportamento, quel comportamento veniva, immancabilmente, trasmesso a tutti gli esemplari della stessa specie, anche se non c’erano stati contatti diretti o indiretti e indipendentemente dalla distanza; questo avveniva sempre, tutte le volte che si raggiungeva una soglia o massa critica di individui che avevano imparato quel comportamento. Questo fenomeno Rupert lo ha chiamato Risonanza Morfica e lo ha spiegato con l’ipotesi che possa esistere una sorta di campo, la risonanza, dove vengono memorizzate tutte le esperienze-ricordi e che a quel campo possa accedere, mediante il cervello, qualunque individuo appartenente a quella stessa specie.
Naturalmente per memorizzare qualche esperienza in quel campo bisogno prima aver raggiunto la massa critica, ossia un certo numero di individui che abbiano imparato quell’esperienza; e quella massa critica Sheldrake l’ha valutata intorno all’1% degli individui. In sostanza, dopo un 1 % degli appartenenti ad una data specie impara un comportamento, un atteggiamento o un modo di pensare, quel comportamento sarà trasmesso automaticamente a tutti gli appartenenti alla stessa specie.
Possiamo ora provare ad applicare queste importantissime scoperte alla teoria di un altro grande biologo, questa volta americano: Bruce H. Lipton (nato nel 1944) che nel suo ottimo libro, l’evoluzione spontanea, ha provato a dare un interpretazione in chiave moderna alla ultranota teoria dell’evoluzione della specie di Charles Darwin. Cercherò di riassumere il più possibile: Secondo Lipton, Darwin aveva ragione a dire che l’evoluzione avveniva nel corso dei millenni e in modo casuale, ma a questa scoperta mancava qualcosa, mancava una sorta di linea guida, una volontà che sembrerebbe prendere per buona una data linea evolutiva piuttosto che un’altra. Secondo Lipton, quindi, durante l’evoluzione possono avvenire una miriade di cambiamenti ma è solo uno quello che prende il sopravvento sugli altri, come se ci fosse una sorta di volontà che giudica tra i vari cambiamenti e fa’ prevalere sempre quello che porta ad un migliore progresso della specie.
Proviamo ora ad immaginare una sorta di linea di continuità tra queste due teorie, ossia che bisogna raggiungere una certa Massa Critica prima di poter avviare un cambiamento e che quel cambiamento potrà prevalere solo se porta verso l’evoluzione, la crescita e il progresso.
Secondo me ora ci troviamo proprio in quel punto. Nel punto in cui siamo ad un passo dal raggiungere la fatidica massa critica e appena l’avremo raggiunta potremo fare un balzo immenso verso l’evoluzione dell’intero genere umano.
Personalmente comincio a vedere piccoli cambiamenti nella maggior parte delle persone che mi circondano: anche quegli individui più irosi, pessimisti, depressi e collerici sembrano aver acquisito una maggiore serenità in queste ultime settimane, nonostante la situazione non sia certo delle migliori. Tutti sembrano più fatalisti, più propensi a credere che tutto si risolverà per il meglio, meno tendenti a farsi trascinare nel baratro dalle solite paure. Ma la cosa più importante è che quasi tutte le persone che conosco sente che siamo alla vigilia di una svolta epocale e che niente potrà più rimanere come era.
Nonostante tentino di spaventarci con la crisi economica, con la minaccia di una guerra mondiale la gente è sempre più pronta a sorridere e ad aiutarsi gli uni con gli altri. Chi non rispetta questa coscienza collettiva che sta emergendo non può più farla franca e allora non è un caso che adesso stiano venendo fuori tutte queste storie di corruzione, in tutto il mondo. La massa critica che stiamo raggiungendo è questa: quella di un’umanità che sente di far parte di un’unica realtà; che sente che è il momento di aiutare gli altri piuttosto che prendere da loro; che sente che l’odio e la guerra non portano da nessuna parte ed è solo con l’Amore che si può raggiungere il vero progresso. Chi non fa parte di questa massa critica è destinato a soccombere, non ha più futuro. Questo è quello che sta succedendo e di questo dobbiamo essere grati a tutti quelli che, come noi, hanno combattuto e soprattutto hanno creduto in un mondo migliore e a tutti quelli che hanno creduto nell’amore.
Stiamo per raggiungere la massa critica, siatene certi e, per favore, diffondete questo messaggio più che potete perché anche la speranza può fare molto per accelerare il passaggio e allora non vi sarà altro che amore.
scritto da Nicola Zegrini
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