October 13, 2012

Georgij Grečko, l'astronauta russo che vuole incontrare gli alieni

 
In un'intervista pubblicata dal magazine russo My Secret Stars, il cosmonauta veterano Georgij Grečko ha fatto una dichiarazione sorprendete, dicendo di voler incontrare gli alieni umanoidi nel dicembre del 2012, proprio nei giorni indicati dalla fine del lungo computo del calendario Maya. "Gli umanoidi potrebbero visitare il nostro pianeta nel dicembre del 2012, proprio durante le giornate invernali più brevi, tra il 21 e il 23 dicembre, e vorrei incontrarli! Per poter parlare loro e visitare le loro astronavi".

Georgij Grečko è uno dei cosmonauti più famosi in Russia. Nato nel 1931 a Leningrado (oggi San Pietroburgo), si è laureato con un dottorato in matematica presso l'Istituto di Meccanica Leningrado. In seguito divenne assistente di Sergej Korolyov (scritto anche Korolev), il leggendario capo-progettista spaziale che ha orchestrato tutti i trionfi del programma spaziale sovietico, tra cui il primo satellite Sputnik nel 1957 e il primo uomo nello spazio nel 1961.

Negli anni sessanta, Grečko fu addestrato per la missione sulla Luna, prima che il progetto sovietico venisse annullato dopo gli sbarchi delle missioni americane "Apollo". Tuttavia, ha volato in diverse missioni, tra cui la Salyut-6 nel dicembre del 1977, dove ha fatto la prima passeggiata nello spazio in una tuta spaziale Orlan. Ha ricevuto due volte la medaglia di Eroe dell'Unione Sovietica ed è stato onorato affibbiando il suo nome ad un planetoide minore.

L'ufologo russo-americano Paul Stonehill, autore di tre libri (due con il ricercatore britannico Philip Mantle) sugli UFO in Russia, ipotizza che l'interesse di Grečko per gli UFO potrebbe provenire proprio dalla collaborazione con Sergej Korolyov. Così scrive Stonehill nel suo articolo "Sergei Korolyov And Russian UFO Secrets":

"Grečko fatto menzione (anche se brevemente), nelle sue memorie, di un misterioso "laboratorio per lo studio dei dischi volanti". L'interesse principale di Korolyov era di capire il funzionamento dei motori che alimentavano i velivoli alieni. Il cosmonauta sovietico Georgij Grečko lo ha confermato. Alla fine del 1950, Grečko ha lavorato con Korolyov. Sono stati loro a progettare la traiettoria balistica dell'astronave MAR-I. Grečko, inoltre, è un ardente sostenitore dell'ipotesi aliena come spiegazione dell'Evento di Tunguska. Nel laboratorio di progettazione di Korolyov, Grečko trovò altri sei scienziati che credevano nella stessa ipotesi.

Nello stesso periodo vennero in possesso di un rapporto redatto da A. Zolotov (assassinato nel 1995). La relazione afferma che ci fu una gigantesca esplosione nucleare nel 1908 sopra la taiga siberiana, determinata da un'astronave aliena. Una spedizione sul luogo era assolutamente necessaria per i sette scienziati. Lo stesso Korolyov, con loro somma sorpresa, si dichiara d'accordo con questa idea. Solo che l'ufficio di Korolyov non finanziò mai la spedizione, benché avesse fondi consistenti da poter investire".


Precedenti dichiarazioni di Grečko sugli UFO
 
Nel suo libro ben documentato sulla storia dell'ufologia in Russia, pubblicato originariamente in francese, "OVNIs en Russie - Les deux facce de l'Russe ufologie (UFO in Russia - Le due facce dell'ufologia russa), il ricercatore Boris Shourinov cita alcune precedenti dichiarazioni equivoche di Grečko sugli UFO. Shurinov cita una intervista rilasciata nel marzo 1978 al giornale Vetchernaia Moskva, in cui il cosmonauta Yuri Romanenko descritto un avvistamento UFO che lui e Grečko ebbero durante la missione Salyut 6 EO-1  nel dicembre del 1977: "Nel corso delle ultime due rivoluzioni orbitali, siamo stati seguiti da un oggetto volante non identificato che era un pò più grande, degli oggetti conosciuti lanciati dalla Terra. Possiamo dire che era metallico in quanto rifletteva la luce del sole".

Pochi giorni dopo, però, Grečko rilasciò una precisazione ai media sovietici, dichiarando che si trattava solo di un contenitore per rifiuti espulso dalla Sojuz. Grečko, che ha la reputazione di un umorista, se ne uscì poi con una seconda spiegazione, dicendo che non appena colpì con un pugno il vetro dell'oblò, piccole particelle di ghiaccio si staccarono dalla navicella creando ai due l'illusione di essere inseguiti da un UFO. Una spiegazione simile, fu data per giustificare lo strano fenomeno visibile in un filmato della missione NASA STS-48 del 1991: numerose particelle di ghiaccio che si staccano dallo Space Shuttle Discovery.

UFOs flying near Shuttle -STS-48 - 1991


Grečko ha poi parlato ancora una volta degli UFO in un articolo del 1980 "Gli UFO attraverso gli occhi dei cosmonauti" pubblicato sulla rivista Sputnik. "Prima di saltare fuori nello spazio esterno, il cosmonauta si aspetta sempre di incontrare qualcosa di sconosciuto", ha cominciato Grečko. Ma l'entusiasmo iniziale fu presto annullato dalla dichiarazione seguente: "Naturalmente, nessuna cosa insolita osservata nello spazio ha nulla in comune con cose senza senso tipo "omini verdi" o "dischi volanti". Queste cose sono soprattutto fenomeni scientifici". Eppure, alla fine della sua dichiarazione, Grečko sembra fare qualche passo indietro: "Io do per scontato che esistano altre civiltà e credo nella possibilità che l'umanità, prima o poi, possa imbattersi in esse. Sono convinto che un incontro del genere porterà ad una rivoluzione nella scienza naturale".

L'ultima posizione di Grečko sugli UFO
 
Il tabloid russo My Secret Stars ha pubblicato un articolo su Georgij Grečko. L'articolo racconta una lunga serie di strazianti fughe o gravi lesioni subite da Grečko durante la sua lunga vita, compreso lo sventato pericolo di essere fucilato dai tedeschi durante la Seconda Guerra mondiale. La parte più interessante dell'articolo comincia quando Grečko comincia a parlare degli alieni: "Secondo alcuni, gli alieni visiteranno il nostro pianeta nel 2012, durante le giornate invernali più brevi, tra il 21 e il 23 dicembre. Se dovesse succedere, mi piacerebbe incontrarli, e non solo, mi piacerebbe visitare anche la loro astronave".

Essendo un umorista, a Grečko scappa la battuta: "Se poi gli alieni volessero mangiarmi, sono pronto a correre il rischio, per il bene della scienza! Sono disposto a fare sacrifici". L'anziano cosmonauta - 82 anni - non ha mai visto gli omini verdi fuori dal razzo, ma si dice convinto che esistano e che, prima di morire, vorrebbe incontrarli: "Dopo tutto esistono! Sono sicuro! C'è un'intelligenza superiore che ci guida dall'alto". 


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