Natale speciale per l'isola di Stromboli. Il vulcano si risveglia regalando, ai suoi abitanti ed ai pochi turisti presenti, magnifiche eruzioni con tanto di colata lavica. La fuoriuscita di magma è cominciata il 23 Dicembre, nel tardo pomeriggio, e da allora non si è più fermata.
Il flusso di lava è alimentato dai crateri sommitali e si riversa lungo il versante della Sciara del Fuoco raggiungendo il mare. L'impatto della lava con l'acqua fa sollevare enormi colonne di vapore acqueo che creano dei nuvoloni bianchi e tanto fumo. Lo spettacolo è meraviglioso, specialmente di notte. Con il calare delle tenebre il rosso intenso del magma riflette sulle nuvole e sulle casette bianche facendo apparire il villaggio di Ginostra completamente dipinto di rosso.
La colata, a tratti più lenta ed altre volte molto veloce, si accompagna a numerose esplosioni di lapilli (come fuochi artificiali), dalle bocche sommitali. Eruzioni, avvertite dagli abitanti di Stromboli e Ginostra. Lo spettacolo è ben visibile sia da 'Punta dei Corvi' per Ginostra che da 'Punta Labronzo' per il versante di Stromboli. Promontori, posti a quota 200 metri sul livello del mare, che danno sul versante della Sciara del Fuoco. Per gli esperti non vi sono motivi di preoccupazione. La situazione, al momento, appare sotto controllo. Alcuni isolani però non riescono fare a meno di tornare con i loro ricordi al mese di Dicembre del 2002. Esattamente dieci anni sono passati da quando nello stesso periodo e negli stessi giorni una
colata lavica con tanto di maremoto faceva scattare l'emergenza vulcanica Stromboli.
"Non è il caso di fare allarmismi- afferma il sindaco di Lipari, Marco Giorgianni- tutto è strettamente controllato dai vulcanologi. Si tratta di una fase eruttiva di maggiore entità ma che fa parte comunque del normale decorso dell'attività di questo vulcano. Gli isolani lo sanno bene''. L' Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha diffuso, ieri, il bollettino riassuntivo dell'attività vulcanica dello Stromboli nell'ultima settimana. Dal documento si evince che l’analisi delle immagini registrate dalle telecamere poste a quota 400 sul margine orientale della Sciara del Fuoco ha consentito di riportare solo parzialmente l’attività eruttiva dello Stromboli.
A causa dell’interruzione del segnale video, le immagini delle telecamere del Pizzo non sono più disponibili. Nel periodo esaminato dagli studiosi l’attività esplosiva è stata prodotta da 2 (due) bocche eruttive localizzate nell’area craterica Nord e da almeno 2 (due) bocche non localizzabile nell’area craterica Sud. Tutte le bocche sono poste all’interno della depressione che occupa la terrazza craterica. La bocca N1, situata nell’area Nord, ha prodotto esplosioni in prevalenza di materiale grossolano (lapilli e bombe) frammisto a materiale fine (ceneri) d’intensità media e alta, aumentando dal 20 dicembre quando le esplosioni più forti provocavano un’ampia ricaduta di materiale sull’alta Sciara del Fuoco e la formazione di frane di bombe e brandelli incandescenti.
La bocca N2 ha mostrato un’attività continua di spattering interrotta da esplosioni di materiale grossolano di bassa e media intensità; i fenomeni eruttivi a questa bocca sono divenuti più intensi il 20 dicembre, la mattina del 21 dicembre e nel pomeriggio del 23 dicembre. Inoltre il 18 dicembre, tra le 12.50 e le 19 circa, è stato osservato un vigoroso spattering che ha prodotto il riflusso dei brandelli caldi e ancora fluidi lungo il versante più elevato della Sciara. Il 21 dicembre sono state osservate diverse esplosioni di media intensità, che sono divenute meno frequenti il giorno successivo quando erano localizzate principalmente ad una bocca situata in prossimità dell’orlo della terrazza craterica, ed infine l’attività esplosiva ha ripreso vigore il 23 dicembre prodotta nuovamente da due bocche, una più interna e una più esterna alla terrazza craterica. Il 23 dicembre sono state registrate una serie di forti esplosioni dallan bocca N1 che provocavano frane di brandelli lavica sulla Sciara in direzione NO, il fenomeno è divenuto continuo e si è protratto per molte ore.
In seguito le frane sono ritornate a essere discontinue, causate dall’accumulo dei materiali emessi dalle forti esplosioni. Alle 14.18 una forte esplosione ha causato il rotolamento di grossi brandelli lavici in direzione N, alle 14.47 un’altra esplosione ha innescato un primo flusso di brandelli verso N che intorno alle 15 è divenuto un flusso lavico che tracimava da una fenditura sull’orlo della bocca N1 . Alle 15.35 il flusso ha raggiunto il cambio di pendenza e ha iniziato a espandersi nel falsopiano delle bocche effusive del 2003.
Gianluca Giuffre'
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